Reuse the Abbey

Località
Santa Maria del Piano, Orvinio (RI)
Anno
2025
MQ
541
Committente
Reuse Italy
Incarico
Concorso di progettazione internazionale
Team
Diomira Cuomo + Giada Penna + Alessia Cuccurullo

Concorso internazionale di progettazione “Reuse the Abbey”

Il concorso si è posto l'obiettivo di utilizzare l'esistente e abbandonata Abbazia di S. Maria del Piano a Pozzaglia Sabina come un centro destinato alla meditazione.

Il progetto si è posto l'obiettivo di preservare la natura spaziale dell'Abbazia, mantenendone l'integrità visiva. Invece di riempire la navata con volumi che avrebbero alterato la percezione spaziale, si è scelto di elevare gli ambienti, ospitando al loro interno le funzioni richieste. La navata è lasciata libera di essere attraversata. La sua tripartizione viene richiamata tramite la creazione di uno spazio centrale di attraversamento, parzialmente coperto, e di due passaggi laterali aperti-coperti. Sfruttando la mancanza di copertura, si è scelto di non coprire interamente lo spazio interno, ma di creare al centro uno spazio verde con alberature da cui è possibile guardare il cielo.

Il concept parte dall'idea di "casa sull'albero". Viene creata un'alternanza tra pieni e vuoti, tra aree verdi e pavimentate, tra spazi chiusi e aperti. Le "case sull'albero" create, sormontate da coperture in legno, offrono ambienti ideali alla meditazione e allo yoga, rifugi pacifici in cui riconnettersi con se stessi e col proprio equilibrio interiore. Le coperture in legno, alternando travi e parti vetrate, permettono alla luce naturare di filtrare, al contempo offrendo riparo dalle intemperie. Le casette sono collegate tramite un sistema di rampe che percorre il perimetro dell'Abbazia.

Ai lati dell'abside sono stati posti i servizi igienici e i collegamenti verticali. Sul lato destro rispetto all'ingresso è stato posto un corpo scale perimetrato da lamelle in legno che filtrano aria e luce. Da qui è possibile connettersi con le rampe superiori, con la torre campanaria e con le casette destinate allo yoga e alla meditazione. La torre campanaria, oltre ad ospitare un ascensore, offre dei punti panoramici dalle aperture originarie. Il crollo di una parte della copertura della torre è stato protetto da una nuova chiusura in vetro a punta di diamante, distinguibile rispetto alla costruzione originaria. La chiusura vetrata permette così la visione del cielo dall'interno e l'ingresso della luce naturale.

Il corpo laterale dell'Abbazia è stato destinato alla ristorazione e ai servizi. Qui trovano posto un'area di ristorazione esterna, una cucina interna affiancata da un'area ristorazione al coperto e i relativi servizi igienici. Una scala collega il piano terra col piano superiore, coperto anch'esso come le casette con travi in legno alternate a partizioni vetrate. Il piano superiore ospita un'area relax con tavolini e un terrazzo aperto, ombreggiato dalla chioma di un albero lì posizionato. Il progetto infatti si è posto anche l'obiettivo di creare una profonda connessione col verde e con la natura. Si è scelto di non eliminare la vegetazione dall'interno, ma al contrario, di andare ad innestare della alberature che potessero offrire frescura e riposo, oltre che schermare con i loro rami gli ambienti creati, offrendo privacy e comfort visivo. Si è optato per degli esemplari di Ginko Biloba, albero resistente anche ad altitudini elevate, come nel caso di quest'area di progetto.

Un percorso esterno collega il corpo centrale dell'Abbazia col corpo laterale, superando le differenze di quota mediante gradini e rampe. E' stata posta grande attenzione all'accessibilità del progetto: le rampe e l'ascensore collegano tutti i livelli, permettendo a chiunque di fruire degli spazi e di vivere una piena esperienza sensoriale e spirituale.

Immagini

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